Non lo voglio sapere

Bob vive da vent’anni in campagna, la sua voglia di scappare dalla città è stata esaudita quando ha ereditato un pezzo di terra ed è lì che ha deciso di trascorrere il resto della sua vita.
Vive occupandosi delle sue piante e dei suoi animali, gli unici contatti con gli altri esseri della sua specie li ha quando deve andare nel piccolo paesino (a cinque km) per fare la spesa.


Questa idea gli è venuta quando un giorno, entrando nel circolo dei vecchietti, venne inondato dalle notizie di una tv accesa: era il tg che parlava di quello che era accaduto nel mondo nelle ultime 24 ore.

Nella via di ritorno, Bob aveva un umore nero, non sentiva questa sensazione da anni. Aveva assorbito quelle notizie senza volerlo ma quelle news avevano condizionato la sua esistenza in quel momento.


Sapeva che c’erano tante cose brutte in giro ma non aveva il bisogno di sentirselo ripetere ogni giorno, tanto il mondo sarebbe andato avanti comunque e non poteva concedere il suo stato d’animo.

Decise quindi di registrare. Si, di registrare. Bob era un appassionato di sport, l’unica vera cosa che gli mancava della città era di andare a seguire la sua squadra il sabato pomeriggio. In campagna si era concesso il lusso di seguire in diretta gli incontri.

Accese la tv, era in automatico sintonizzata sul canale che trasmetteva la radio anni ’60 ininterrottamente, ma da lì poteva muoversi all’interno del menù per selezionare i programmi senza vederli e impostare la registrazione. Per non correre rischi, disattivò il volume, chissà qualche notiziario…

La tv venne accesa per anni quotidianamente solo per questo motivo. Non sapeva cosa accadeva nel mondo, vedeva che la sua squadra giocava, a volte, con un avversario dal nome internazionale, immaginava che fosse impegnata in una gara di coppa.

Non c’era alcun rischio: quando scendeva a fare la spesa, l’omino del supermercato non aveva alcun televisore né radio accesa, né aveva voglia di parlare.

Un giorno sorse un problema: “memoria dispositivo al 20%” . Come fare? Semplice: Bob chiamò il servizio clienti e se ne fece inviare un altro, tutto a sue spese (non era un problema). 


Iniziò ad accatastare per anni un decoder dopo l’altro, si chiese se ci fosse il rischio che qualcuno di questi potesse non funzionare più, ma poi da esperto di elettronica che era (il suo vecchio mestiere) pensò che comunque avrebbe potuto recuperare il contenuto dell’hard disk.

Passano gli anni, Bob non può fare più quelle lunghe passeggiate di una volta, adesso è più vicino al suo cane Frank che a distanza di due anni umani, non riesce a fare passeggiate di più di un’ora, come faceva solo due anni prima.
Non la vive male, è appagato della sua esistenza, sa che c’è un momento per ogni cosa ed ogni stagione va goduta. Adesso deve passare più tempo in casa ma la casa è comunque in campagna, basta affacciarsi per sentirsi in pace.

I primi tre mesi li trascorre imparando a suonare la chitarra, a sistemare la casa, insomma a fare tutte quelle cose che prima non faceva perché gli avrebbero tolto tempo al tempo di stare fuori.

Pone fine alle registrazioni, è il momento di accendere il primo decoder. Ne conta più di dieci, escluso quello attaccato alla tv che stava eseguendo l’ultima registrazione.

E’ estate, il campionato è in vacanza, inizia il suo viaggio. Dieci campionati in tre mesi, una partita dietro l’altra, incontri epici e altri meno; in più quando nel mondo era accaduto qualcosa di grave (i telecronisti e lo sport non potevano rimanere indifferenti) ebbe anche delle informazioni non sportive.

Bob divenne campione nazionale 3 volte in una sola estate.


Logo di yesterday better - la scommessa di ieri
Scommettere su eventi sportivi già conclusi.

E’ proprio da questa storia che qualche anno dopo nasce “yesterdaybet” un programma trasmesso dalle reti nazionali, sponsorizzata da una famosa agenzia di scommesse.
Gli scommettitori (i giocatori) accettano di rimanere due mesi in una grande casa isolata e di vedere tutte le partite che si sono persi di seguito, piazzando la scommessa. Tutto il finale di stagione in una settimana, ovviamente ripreso dalle telecamere. Un programma di successo per gli appassionati di sport perché divertiti dalle reazioni dei giocatori durante le partite. Si realizza il sogno di avere un almanacco sportivo dal futuro?


La storia appena raccontata si collega ai dispositivi “non voglio saperlo” (NVS)
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Un semplice aggeggio formato da delle vere e proprie cuffie senza fili che, individuando la parola chiave che sta per entrane nell’orecchio, la trasformano in un suono da me scelto.

Facciamo un esempio: non voglio sapere nulla di “fatti di cronaca”? Imposto il dispositivo. Nel momento in cui qualcuno parla di fatti accaduti come omicidi o simili, il mio dispositivo si attiva e mi trasmette quello che ho deciso: alcuni hanno impostato anche il rumore del mare per rilassarsi. Immaginate di impostarlo sulle persone e su vostra suocera.

Esiste persino un dispositivo simile a un decoder che si posiziona sopra la tv, questo alla fine della giornata ti dice quante parole chiave sono state filtrate. Alcuni quando in tv si parlava del politico “Richerdson” hanno impostato il dispositivo affinché sostituisse questa parola con “coso” e così durante la giornata in tv si sentiva spesso che “coso ha fatto questo” che “coso ha detto questo”. Alla fine della giornata “coso” è stato filtrato 887 volte, “sesso” rimane irraggiungibile a “7200”.