Quando si condivide un’immagine sui social network, iniziano a piovere i commenti, ma quanti di questi sono veri? Ciò che intendiamo è: quanti scrivono realmente quello che pensano?
A rispondere a questa domanda ci pensa “Poples”, definito dagli autori “il social network vero”. Ma come funziona? Chi si iscrive su Poples accetta di essere ripreso dalla telecamera frontale del suo dispositivo nel momento in cui guarda, per esempio, una foto appena condivisa. Stiamo parlando di un tempo pari a un secondo di registrazione audio e video della nostra reazione naturale di fronte a un nuovo messaggio condiviso, che sia una foto, un testo o un commento.
I creatori di Poples, spiegano che hanno avuto questa idea quando hanno pensato alla falsità che si cela dietro al testo digitato. Le reazioni degli utenti che sono iscritti negli altri social network non sono mancate: è sorta una vera e propria paura che questo algoritmo possa essere applicato anche altrove.
Immaginiamo l’utente “Mario” che leggendo un post condiviso da un suo conoscente si fa una bella risata pensando “ma dove l’ha copiata questa? ma lui non è così! com’è che parla di amore e fratellanza?” . Questo è il suo pensiero ma quello che farà, nell’80% dei casi, sarà di mettere “mi piace” al post e, al massimo, commentare con un “sei un grande!” quando in realtà pensa tutt’atro. E se invece ci fosse Poples che al momento della lettura del post registra Mario per un secondo immortalando la sua reazione? (la risata)
Nonostante la paura di essere messi a nudo, gli utenti di Poples stanno crescendo, molti si registrano proprio per dimostrare che non sono delle persone false. Nello stesso tempo all’interno del social network, è nato un giochino simpatico che fa un’analisi immediata del volto spiegando in percentuale i sentimenti nascosti, sembra di essere in “Lie to me”, serie con Tim Roth.
Ne vedremo delle belle con questo nuovo social network.